Nuova vita

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Fefi Cross ~
view post Posted on 1/12/2008, 18:33




°W° questo è un mio racconto X°°°° (ma nooo nd tutti) comunque:

Titolo: Introversia
Personaggi principali femminili: Anna (quella che "interpreto" io), Sara, Eleonora, Mamma Sabrina, Elisa, Ludovica e e altre
Personaggi principali maschili: Luca, Matteo, Edoardo, Simone, papà Andrea, Christian... e altri.
Ambientazione: una città italiana >: D

Erano le 7.30 ed ero agitatissima: sapevo che da quel giorno la mia vita sarebbe cambiata al massimo. Indossavo i miei jeans preferiti ed una t-shirt viola. Portavo i codini bassi, come piacevano a me, volevo essere al meglio.
Sentii mamma che mi urlava di scendere, che era ora di andare, ed io ubbedii subito. Corsi giù per le scale e raggiunsi il garage.
Sabrina -il nome di mia madre- aveva acceso la radio su Dj ed un cronista stava augurando un buon rientro a scuola a tutti gli studenti che erano sintonizzati: ecco fantastico... più agitata di così.
Come stabilito più o meno due mesi fà, la mamma, mi fece scendere dall'auto 1 km prima dell'arrivo, non volevo che i miei nuovi compagni mi vedessero entrare con la madre come non volevo che qualche bidella mi fermasse e capisse che ero la figlia della direttrice amministrativa. Perlopiù tutti ridevano e scherzavano, molti gruppetti si erano già formati ed io, non sapendo neanche la sezione nella quale ero capitata, mi limitai a raggiungere il grande portone. Ad un certo punto una donna bassa e un po' grassa si fece largo tra la folla e con un megafono elencò le sezioni ed i cognomi di tutti.
Ero in C.
Teoricamente doveva essere la lettera perfetta, dato che è la terza lettera dell'alfabero, appunto il TRE.
Si vedeva benissimo che nella mia classe c'erano più femmine e il mio sguardo si fermò incontrando quello di una ragazza sola come me. Era alta, magra, dagli occhi profondi e grigio perla, i capelli erano lunghi fino alle spalle di color castano scurissimo. Ero indecisa sul dafarsi: mi dovevo presentare? Dopo molto decisi di farlo e mi diressi da lei:
<<ciao! Mi chiamo Anna, tu?>> dissi convinta
<<sara, ciao.>> e si bloccò, poi riprese <<che ne dici... sei occupata? Cioè devi essere la vicina di banco di qualcun'altra/altro?>>
Fui felicissima di quella domanda e le sorrisi:
<<no, sono sola... bè okay! ora vediamo dove posizionarci!>> esclamai
La 1C era grandissima e le file erano disposte due a due. Io e Sara ci sedemmo in seconda fila, al centro. Pochi istanti dopo entrò la professoressa... ops, insegnante e ci fece un "discorso di inizio":
<<benvenuti ragazzi. Io sono Claudia Meneghin, la docente di italiano. Sicuramente molti di voi non conoscono questa scuola, soprattutto questo ramo: mercurio. Voi fate parte del progetto mercurio, informatica. Durante il biennio imparerete la gestione dei dati personali, mentre al triennio tutte le ore della seconda lingua, più altre aggiuntive, verranno occupate da "informatica". Questo ramo vi porterà a... come renderla più facile... qualcosa col computer spero>> rise.
Mezza classe si stava guardando intorno e notai che uno in particolare mi fissava.
Il resto dell'ora lo passammo a presentarci e la Meneghin ci diede l'orario provvisorio.
La seconda ora entrò in classe un uomo baffuto, basso ma magro. Con apparenti rughe: il docente Salivari, matematica.
Si presentò e disse il materiale per le sue ore. Dopodichè ci fece fare il nostro primo appello!
Anche quell'ora passò in fretta e quella dopo la passammo con una bidella ed io chiaccherai con Sara.
la campanella della ricreazione suonò come niente.
Tutti gli alunni delle classi prime dovevano dirigersi in aula magna, il preside voleva fare un discorso.
Non capii niete: un po' per il chiacchiericcio forte, un po' perchè ero occupata a guardarmi intorno... un po' perchè in quella sala era presente anche mia madre e ciò mi mise in soggezzione.
Le due ore dopo apparirono per la prima volta la docente di inglese e di nuovo quella di italiano. Pacchia.
Arrivate le 13, suonata la campanella mi si avvicinò un ragazzo:
<<ehy! Come ti chiami?>> chiese
lo guardai male per la sua disinvoltura <<anna, tu?>>
<<matteo. Posso farti una domanda?>> il tizio cominciava ad incuriosirmi, ma anche a rompermi.
<<dimmi>> dissi fredda
<<perchè sei capitata proprio in questa classe?>> poi rise e altri 2 maschi gli fecero l'occhiolino.
Ecco, fantastico. Mi ero guardagnata il titolo della classe di "Prima insultata dell'anno". Comunque trovai un filo di coraggio per rispondere:
<<perchè chiunque abbia fatto le classi ha deciso così. Ma forse si sono scordati che uno di questi ha ancora l'età morale di uno delle medie>>
Mi girai subito e presi a chiaccherare con Sara.
Scoprì che era decisamente simpatica: adorava leggere storie fantasy, odiava i gatti e sapeva fare battute troppo da ridere.
Usciti dall'edificio scolastico si avvicinarono a noi due altre due ragazze: scoprii presto che i loro nomi erano Ludovica ed Elisa. Anch'esse simpatiche. Mentre chiccheravo immaginavo che, forse, sarebbero state le mie amiche delle superiori.
Arrivate ad un bivio le dovetti salutare e continuai per la mia strada così presi il mio cellulare e digitai il numero di Eleonora, una mia carissima amica delle medie. Parlammo di tutto, anche per lei il primo giorno fù strano e quando le raccontai del mio breve dialogo con Matteo ci rimase male e mi disse di mandarlo a quel paese pubblicamente. Nel frettempo raggiunsi casa e decisi di salutare Ele.
Pranzai con un toast decisamente soddisfacente e due ore dopo tornò mia madre a casa:
<<com'è andato il primo giorno?>> chiese
<<bene! Ci sono tre tipe davvero simpatiche!>> risposi senza esitare.

Al pomeriggio non avevo nulla da fare e deicisi di sfogliare l'album delle foto delle medie, sinceramente non avevo rimpianti, anzi non vedevo l'ora di cominciare le superiori appunto per rifarmi una..... Nuova Vita.
 
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»PiNkA MoMoMiYa™«
view post Posted on 1/12/2008, 20:38




Che beeeeeella *O* All'inizio l'avevo capito subito che eri te la protagonista XD perchè da come hai detto avevi la maglietta 'viola' e i 'codini bassi' XD E' troppo bella...però quel Matteo boh mi ispirava come se era cotto di te e voleva conoscerti per quello....poi logicamente tu te la immagini la situazione e sai anche con che tono te l'ha chiesto....anzi visto che la protagonista si chiama Anna (anche se sei te in tutto e per tutto) diciamo 'glie l'ha chiesto' .... ^^ Continua continua bellissima *w*
 
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Fefi Cross ~
view post Posted on 11/12/2008, 22:08




Io? °w° Ero partita dal presupposto di non ispirarmi troppo a me stessa x°°° ma non ci sono riuscita x°°° Oh bè u_u Comunque grazie ^^
Domani posto il secondo <3
 
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Fefi Cross ~
view post Posted on 12/12/2008, 18:16




Aggiorno-aggiorno-aggiorno *esaltata

Il giorno dopo mi scivolò come niente, cosa che non avrei mai detto prima della prima ora.
<<eccomi! Scusi prof...>> avevo il fiatone e il prof mi gurdava come se fossero le 11.00 e non le 08.03
<<vai al posto>> rispose freddo il professor Bilgio, nuovo, di francese.
Seduta Sara mi accolse con un gran sorriso e questo mi regalò una felicità mattutina che non avevo mai avuto... ed infatti durò poco. Sentii qualcosa che mi aveva colpito la schiena: un bigliettino.
A modi ladro -per non farmi notare- lo lessi:
"Ehy Anna! Come stà la Bertili? O... tua madre! Matteo Pever"
Sobbalzai e mi girai di scatto, lui rideva sotto i baffi e con l'alfabeto muto gli risposi che avremmo parlato a ricreazione.
Le 3 ore, tremendamente interminabili, passarono e per la mia distrazione mi feci richiamare ben sei volte: bene! Un nuovo record!
Suonò la campanella ed abbandonai Sara dicendole che l'avrei raggiunta tra un po'.
Raggiunsi l'uscita dell'alula e mi sistemai appoggiata al muro poco fuori.
Appena Matteo solcò la porta lo tirai per la camicia e mi diressi verso la finestra del corridoio.
<<come lo sai?>> chiesi
<<che cosa?>> che risposta... Io odiavo i finti-tonti
<<della Bertili>> risposi fredda
<<ah, sì. Come sta?>> rise e facendo per andarsene lo bloccai
<<come LO SAI>> urlai infuriata
<<la mattina fai la strada nella sua macchina e lei si dirige sempre in quell'ufficio>>
Volevo piangere, piangere ed urlare. Come aveva fatto in soli due giorni di scuola?
<<semplici coincidenze?>> incalzò il ragazzo
<<non potete stare qui! Dai via!!>> la bidella ci interruppe e colsi l'occasione per correre via: la mia meta era il bagno. Mi ci chiusi ed iniziai a pensare. Sicuramente in due giorni nessuno l'avrebbe potuto dedurre...
<<e se fosse anche lui il figlio di non-so-chi?>> pensai. Mi abbandonai in una risata e tornai in classe.
La lezione di fisica era cominciata ed accuanto pare i miei compagni non mi avevano aspettata infatti l'aula era vuota. Perfortuna che sapevo dov'è la palestra. Corsi giù per le scale, uscii dalla scuola evitando sguardi straniti ed andai nell'edificio 2.
Anche gli spogliatoi erano vuoti... o meglio, vuoto di persone perchè vedevo moltissime magliette, tra cui quella di Ludovica e mi diressi accanto a quella.
Mi cambiai e corsi fuori.
Subito il professore mi fermò per sgridarmi ma dato che era la prima lezione lo liquidai col semplice "mi ero persa", lui la bevò e mi lasciò andare.
<<tutti in riga>> urlò pochi istanti dopo
<<dov'eri?>> mi chiese Elisa con subito dietro Sara e Ludovica.
<<in bagno>>
Fissavo i visi perplessi delle tre ragazze che stentavano a crederci quando il prof spiegò di dividerci a gruppi di 5 per giocare a pallavolo.
<<ce ne manca uno>> osservò Ludovica acutamente
Ma mi sembra logico... Matteo Pever.
Lo fulminai con lo sguardo mentre ci raggiungeva e intanto che il prof testava la nostra bravura in pallavolo io ero impegnata a bersagliarlo ogni volta che mi passavano la palla ed, a quanto pare, tutte stavano al gioco.
<<che 'vete?>> chiese Pever
<<semplice... coincidenza!>> risposi con un tono sarcastico ma allo stesso tempo freddo.
A fine lezione tornammo in classe.
<<che stress...>> sussurrai
<<uffa, è da tutto il giorno che sei strana, che hai?>> incalzò Elisa subito seguita dallo sguardo attento di Sara.
<<no, niente... forse ve lo dirò l'ultimo giorno di quinta superiore!>> esclamai ridendo.
Le altre ovviamente non capirono e restarono dell'idea che fosse quel giorno un po' così.
L'ultima ora fu buca e quindi la campanella suonò in men che non si dica.
Uscita preferì aspettare Matteo; lui mi notò e mi raggiunse.
<<dai non lo dico a nessuno, non sono mica stronzo>> questa sua affermazione mi stupì moltissimo.
<<sai... io invece lo penso>> Ero sì sollevata ma dovevo tenere la guardia alta.
<<che palle, dai! So che sei sua figlia perchè l'ho sentita dire "Buona giornata Nanà" ... approposito... Nanà?>> Questa volta mi convinse.
<<ennò! Questo non te lo dico>> sorrisi
<<ti chiamerò così, mica siamo più alle medie che ci si chiama per cognome>> e scappò.
Appena fui sicura di non essere notata da nessuno e men che meno da lui tirai un sospiro di sollievo e decisi che con quel tipo mi sarei divertita e che era il momento della prova: dire il mio segreto ad Anna, Elisa e Ludovica.

*__* Com'è?
 
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