Purin e il desiderio...

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•{Pinka Momomiya ~
view post Posted on 2/4/2010, 00:15 by: •{Pinka Momomiya ~




Nuovo capitolo *O*

Capitolo 3 ~ Grazie di esistere




Nel dirigermi verso la stanza degli ospiti non pensai cosa potesse fare in quel momento, quindi bussai e subito dopo aprì la porta. << Taruto è pronta a….>> Mi trovai davanti ai miei occhi, quel bel pezzo di ragazzo mezzo nudo davanti, aveva i jeans sbottonati e si stava per infilare la camicia, alche richiusi subito la porta senza spiccicare parola, mi appoggiai dietro di essa e pietrificata fissai il pavimento. <<scusami non volevo! Ti prego perdonami!>> Disse Taruto dall’altra parte della porta. Subito mi ripresi e mi ricomposi…<<emm…no niente! Tu non centri, sono stata io quella avventata, scusami tu! Comunque è pronto in tavola, appena hai fatto scendi.>> Dissi cercando di non apparire imbarazzata. <<o-ok…grazie!>> Mi rispose. Scesi giù in cucina, e i miei fratelli mi martoriarono di domande come ‘Chi è quello?’ oppure ‘E’ il tuo ragazzo?’ o ancora ‘E’ amore vero?’ o peggio ‘Da quanto state insieme?’, cercai di calmare i miei fratelli ingordi di sapere e gli spiegai con calma che Taruto è solo un amico e nient’altro.
Appena finì la frase scese Taruto dalle scale, era diverso…non l’avevo mai visto così. Sarà l’abbigliamento? Comunque adesso lo vedo proprio sotto una luce diversa, aveva i capelli castano scuro e corti, non aveva più i ciuffetti alti, una bella camicia bianca e dei jeans blu scuro, dai tratti e le pieghe della camicia si intravedevano i muscoli…quant’è attraente. Alzandomi in piedi dissi <<questo è il mio amico Taruto…>>. <<piacere…>> Disse lui, salutando con rispetto. <<piaceeeeeere Taruuuuto.>> Risposero in coro i miei fratelli. Appena ci sedemmo a tavola una voce indesiderata esclamò <<ma è vero che sei solo un amico per Purin? Niente di più?>>. << Heicha te l’ho già detto prima! Non fare più queste domande!>> Dissi irritata. Poco dopo mi voltai verso Taruto e notai ancora il suo imbarazzo di fronte quella domanda, ogni volta che guardava casualmente Heicha sviava lo sguardo altrove. Finalmente la cena finì, Taruto mi aiutò a sparecchiare e a lavare i piatti. Non era mai stato così dolce e volenteroso, forse perché è cresciuto? Una volta terminato, gli proposi una bella passeggiata e magari un giro sulla ruota panoramica, era estate, e di questa stagione Tokyo era inondata da giovani. Lui mi diede una risposa positiva e propose di andare subito. Così presi la mia borsetta, le chiavi di casa e comunicai ai miei fratelli che sarei rincasa tardi. Stranamente con lui ritrovai tutta la felicità di un tempo, quella che nel corso degli anni svanì, ma che camuffavo accuratamente. Mi sentivo così spensierata e felice in sua presenza, in tutti questi anni non avevo mai pensato di poterlo rincontrare, qualche volta mi era venuta in mente l’idea di dove fossero finiti gli alieni, ma vagamente, e non avrei mai pensato che un giorno potessi passeggiare per le strade di Tokyo assieme a Taruto. <<ecco la ruota!>> Esclamò Taruto. Alche distolsi la mente dai miei pensieri e alzai lo sguardo, era piena di luci e di gente. <<quant’è bella.>> Dissi con tono basso. <<allora ci saliamo?>> Mi domandò allegro. Sembrava quasi che io facessi lo stesso effetto a lui, e pensare che appena ci siamo incontrati eravamo entrambi malinconici e disorientati, mentre adesso lui appariva così allegro e solare. <<allora?>> Ripetè. <<emm…certo!>> Dissi sorridendo. Avvicinandoci alla ruota panoramica, distrattamente inciampai su un sassolino del parco. All’improvviso vidi la ghiaia avvicinarsi al mio viso, chiusi gli occhi dallo spavento senza pronunciare nemmeno una verso. Di scatto sentì due braccia stringersi al mio corpo, trattenendomi per non cadere. Aprì gli occhi e la persona che mi stringeva forte a sé era Taruto, rimasi impressionata e imbambolata, aveva due occhi bellissimi, di un dorato intenso e profondi, tramite i suoi occhi vidi la sua premura verso i miei confronti. Quel momento durò un istante, perché lui mi riportò su in verticale, imbarazzato. <<grazie Taru-taru>> dissi, chiamandolo con il soprannome di una volta. <<ma figurati.>> Disse voltandosi e arrossendo. <<piuttosto stai bene?>> Mi domandò. <<così pare…>> Dissi io, voltandomi a destra e sinistra osservando da vicino il mio corpo.
E’ stato qualcosa di istintivo, nemmeno lui se l’aspettava. Subito dopo pagammo il biglietto e salimmo sulla ruota panoramica, lui sembrava già tornato in sé, mentre io ripensavo sempre a quell’istante, in cui mi salvò e i nostri occhi si incrociarono come non si erano mai incrociati prima.
 
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14 replies since 31/3/2010, 12:24   757 views
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